La mostra parteciperà alla ventunesima edizione della giornata del contemporaneo AMACI 2025
Sabato 4 ottobre 2025
Giovanni Sesia nasce a Magenta (Milano), nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera a Milano inizia a realizzare dipinti caratterizzati dall’accentuato cromatismo e dal segno forte. In seguito la sua pittura si sviluppa sulla ricerca tonale e sul contrasto tra luci e ombre lavorando tra astratto gestuale e suggestioni figurative. E’ in questo periodo che si avvicina alla fotografia quale mezzo tecnico da affiancare all’espressività pittorica. L’artista riesce a raggiungere un perfetto equilibrio fra i due linguaggi espressivi, senza farne prevalere l’uno sull’altro e in modo che l’uno aiuti l’altro a superare il proprio limite.
La svolta è alla fine degli anni ’90 quando viene in possesso di un vecchio archivio fotografico di un ospedale psichiatrico in abbandono. Le immagini scelte da Sesia evocano la storia e la memoria e questa tendenza lo ha portato a privilegiare sempre più volti, luoghi e oggetti.
La fotografia diviene per
l’artista un pretesto su cui si innesca tutto il suo istinto e la sua ricerca
artistica e l’equilibrio che l’opera trasmette è dato dalle pennellate e dalla
grafia, segni che creano una sinergia tra spazi pieni e vuoti, ma in perfetta
combinazione tra loro. Dalle antiche lastre trovate nei manicomi, alle vecchie
immagini rinvenute, agli scatti da lui eseguiti, i soggetti scelti appaiono al
tempo stesso lontani e familiari ed hanno la forza di penetrare nell’anima e di
chiedere di non essere dimenticati. Sesia li riscatta dall’oblio e li offre a
colui che li guarda con rispettoso amore.
I soggetti, scelti con
estrema cura e passione, sono antichi ed atavici ed il solco in cui Sesia si
muove è inevitabilmente intriso di tradizione. Utilizza abilmente i colori
caldi della terra, i bruni, l’ocra e poi la ruggine per porre l'accento
sull’umanità dei suoi soggetti.
Ha tenuto numerose mostre personali in Italia e all’estero