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Showcases Gallery, è lieta di presentare nella mostra “POLIMODULARITA’
FLUORESCENTI" alcune opere realizzate da Dario Zaffaroni, artista
importante del panorama contemporaneo, che lavora nella prima parte della sua
lunga carriera con Dadamaino e frequenta altri artisti dell’avanguardia
milanese quali: Colombo, Calderara, Scaccabarozzi, Tornquist, Varisco.
Zaffaroni è un'artista raffinato, che ha scelto negli anni,
un campo preciso di intervento: la percezione visiva dell'interazione
cromatica, attraverso l'accostamento e l'intersecazione di nastri cromatici a gradiente
fluorescente che danno come risultato fenomeni percettivi e cinetici sempre
differenti.
Le sue "polimodularità cromatiche", rigorose, geometriche,
affiorano da fondi monocromi, prevalentemente neri o bianchi, e coinvolgendo lo
spazio, fanno del colore un "incipit", apporto e supporto, di luce e
movimento, il fondo della sua ricerca, dove l'intervento plastico si fonda
sulle valenze cromatiche, creando una raffinata tessitura tra colore e forma.
I quadri-scultura di Zaffaroni, che emozionano ad ogni
sguardo, che vibrano ad ogni variazione di luce, si collocano in ambito
astratto geometrico, rappresentando forme in movimento in un unitario rapporto
spazio - temporale.
I suoi esperimenti cinetici, stimolano lo spettatore a
muoversi intorno all'opera, al fine di godere della modalità della visione più
completa, e a riflettere sulla situazione percettiva proposta, sempre diversa,
ma sempre emotiva.
Nelle opere di Zaffaroni non ci sono rapporti di forza, ma
metriche e dinamiche proporzionali, situazioni percettive uniche e sensazioni
visive che si trasformano in pensiero.
I suoi quadri non sono da intendersi "conclusi",
ma sono uno stimolo per lo spettatore, un programma.
Le sue opere sono da ammirare e contemplare e sono un aiuto
a conseguire un grado superiore di chiarezza nella percezione, e nella loro
fluidità e leggerezza sono apportatrici di
un ordine armonico.
BIOGRAFIA
Dario Zaffaroni, nato nel 1943 a San Vittore Olona (Milano).
Lavora a Legnano (Milano). Diplomato in Industrial Design, si avvicina alla
pittura con lavori di impronta figurativo/chiarista tenendo la prima personale
nel 1964 al Club “Le Muse a Legnano. Seguiranno altre mostre, con tecniche
evolutive, in diverse località fino al 1968, anno in cui conosce Dadamaino e il
suo operare artistico registra una svolta radicale. Con Dadamaino inizia un
sodalizio sia umano che artistico sfociato, a volte come suo assistente poi
come firmatari di alcuni importanti progetti. Questo, gli permise di conoscere
altri artisti dell’avanguardia milanese quali Calderara, Colombo, Spagnulo,
Tornquist, Varisco... il contatto e la visione dei loro lavori spinge Zaffaroni
alla ricerca di nuovi modi e mezzi espressivi in un susseguirsi di stagioni
creative indirizzate verso la percezione visiva.
Dal 1969, attratto dai colori fluorescenti, basa i suoi
futuri lavori sul loro utilizzo. Queste prime opere definite “Cromodinamiche
fluorescenti”, eseguite esclusivamente con carte fluorescenti precolorate
di 10 tonalità. La tendenza Optical di quegli anni è alla base della
progettualità di questi lavori, dove la peculiare composizione cromoplastica
delle carte, abbinata al cromatismo esaltante del fluorescente, determinano con
il muoversi dell’osservatore una visione optical/cinetica delle opere. In
parallelo l’artista sviluppa il ciclo dei “Rulli”, ovvero una serie di
lavori realizzati con rulli di cartone rivestiti in più parti con carte
fluorescenti disposti secondo una programmata sequenzialità cromatica che
permette al fruitore di trasformarsi in protagonista: manualmente scopre le
combinazioni che il rullare tattilo-cinetico ha in serbo.
Memore degli studi professionali, nel 1969/70, partecipa con
altri colleghi ad interventi esterni ed all’ideazione di ambienti programmati
(Environment). In questo ambito Dadamaino lo vuole come assistente alla
manifestazione “Campo Urbano” a Como” ove, di sera, depositano sulle acque del
molo un migliaio di piastrelle di polistirolo con grafismi fosforescenti
generando così una visione di “automotorie” riflessioni luminose. In seguito
Dadamaino invitata dal C.N.A.C. Centre National d’Art Contemporain alla manifestazione
”Environnement lumino-cinétique” da realizzarsi sur la Place du Châtelet a
Parigi, coinvolge Zaffaroni e presentano un’idea-progetto di 20 “environnement”
di contenuto socio, emotivo, percettivo. Segnalatosi secondo miglior progetto,
dopo quello di Christo, su 110 proposti.
Nel 1971, Zaffaroni, Dadamaino, e M. Mondani, su invito del
Central Artistic Environment del “Catchword Potash Mine” di Bad-Salzdetfurth,
città mineraria della Germania, propongono una serie di idea-progetto volti
alla difesa dell’ecologia locale.
Nel 1972, Zaffaroni, Dadamaino, M. Mondani e G. Cajelli
costituiscono il “Collettivo di Controinformazione Milano”, partecipando a
diverse manifestazioni artistiche con lavori critici e opinabili dei messaggi
pubblicitari atti a vanificarne l’impatto consumistico.
Nel 1973, con il collettivo “Artisti del Borgo” di Legnano e
il coinvolgimento dei residenti del quartiere Nuova Torretta di Sesto San
Giovanni realizzano, al “13° Piazzetta Artisti nel quartiere”, un
corridoio/labirinto al cui interno il visitatore co-creatore poteva
contrapporre all’iconografia artistica proposta quella della sua realtà
quotidiana. Questo intervento, foto/documentato, viene ripresentato da E.
Crispolti nel 1976 alla Biennale di Venezia / Ambiente come Sociale e nel 2011
al Museo del ‘900 a Milano. Nel 1975, Zaffaroni è presente con 3 opere alla “X
Quadriennale Nazionale di Roma “La Nuova Generazione”, contemporaneamente con
E. Tadini e C. D’angelo, è tra gli artisti italiani invitati alla “X
Internazionale Malerwochen” a Graz, Austria. Ospitato all’Università Agraria di
Gleisdorf realizza 5 opere acquisite ed esposte alla Neue Galerie am
Landesmuseum Joanneum di Graz, Austria. Esporrà nuovamente alla Neue Galerie
nel 1985 a verifica dell’evoluzione creativa avvenuta nel decennio e nel 2008/9
alla grande rassegna “Viaggio in Italia-Italienische Kunst 1960-1990”. Seguiranno
mostre e partecipazioni in varie città nazionali ed estere.
Negli anni ‘80, il prosieguo delle ricerche Cromodinamiche
gli consente di raggiungere significativi esiti sia artistici che analitici
sull’impiego dei colori fluorescenti. Parallelamente e sentita l’esigenza di
spostare la creatività anche verso espressioni più incontrollate e accidentali,
elabora un nuovo ciclo di lavori cromo-visivi basato sull’iterazione del segno
“X” casualmente colorato su un’area prestabilita fino a ricreare una campitura
definita “Superficie cromatica indeterminata”.
Gli anni ‘90, l’attività artistica di Dario Zaffaroni si
integra con quella di Art Director nel campo del design, grafica, advertising e
fotografia impegnandolo saltuariamente anche all’estero. Su committenza del GMR
group, coordina: in Sud Africa, le riprese del video “I Lucchesi nel Mondo”,
alle Seychelles, cura il packaging della Tea Company, le Images Corporate di
Finanziarie, e Resort locali, realizza il libro fotografico “Seychelles
Images”, e in Svizzera, fotografa l’esibizione della band Seychellese al
Festival di Montreaux. Negli anni a venire Zaffaroni, lavora principalmente in
Italia. Rimasto attratto dalle geometrie coloristiche etniche dei Ndebele viste
in Sud Africa, sviluppa con nuovi criteri i lavori delle Superfici Cromatiche
Indeterminate realizzandoli esclusivamente attraverso l’utilizzo del computer.
Questa ricerca si evolve nei primi anni 2000 nel ciclo definito “Codice
Cromatico Indeterminato” ove una sovrapposizione di elementi cromo-grafici,
su campiture cromatiche, evidenziano un’immaginaria mappa codice-cromo-genetico.
Collateralmente alle nuove ricerche espressive sviluppate
negli anni, Zaffaroni ha sempre intensificato la creazione delle sue originali
opere con carte fluorescenti, evolvendole con nuovi intenti progettuali
visibili negli ultimi lavori in cui la riduzione dell’utilizzo delle carte a
toni fluorescenti con delle carte diversificate e appositamente stampate in
Bianco o Nero al fine di spostare l’impatto visivo più sulla geometria
cromo-dinamica composta anziché sulla prevalenza della cromia fluorescente.
In questi ultimi anni l’attività di Zaffaroni è proseguita
intensamente con mostre personali, collettive, Aste d’Arte e Fiere d’Arte. Nel
2010 una sua opera entra nelle acquisizioni del Museo Parisi-Valle di Maccagno.
Nel 2011, con un gruppo di giovani artisti aprono a New York nella 5th Avenue
la galleria autogestita MiticArt Gallery presentandola anche con uno stand
all’INTERNATIONAL ARTEXPO. Invitato da Tiziana Manca ad Arte Accessibile Milano
è presente con una personale. Nel 2013, la Concept4d di A. Ferrari lo presenta
con una personale al LINK ART FAIR a Hong Kong ed alla galleria BIM di Lugano,
Svizzera. Nel 2015 la Frankfurter Westend Galerie di Francoforte, Germania, lo
presenta con una personale, esporrà nuovamente nelle collettive del 2016 e 2019