Articolo del CORRIERE DI NOVARA di lunedi 01-07-2024
MOSTRA IN CORSO DAL 18 GIUGNO AL 15 LUGLIO 2024
DAVIDE FERRO Le opere pittoriche di Ferro, luminose, apparentemente gioiose e sempre estremamente ironiche sono la narrazione di una storia, di un significato nascosto e rappresentano qualcosa di più che la manifestazione di una visione del mondo: sorrette da una qualitàà visiva eccezionale dell’artista, aspra e nitida, sono la raffigurazione della realtà contemporanea tutt’altro che fredda e vi si coglie la partecipazione intellettuale ed emotiva e la solidarietà dell’uomo.
PIERO LO PRESTI vive e lavora a Milano. Creativo e visionario dell'arte . Il suo lavoro esprime il movimento interiore, fatto di infinite energie.
FABRIZIO MOLINARIO Le sue figure fanno emergere il primitivismo; sono rappresentate con un segno incisivo, un tratto spontaneo ma deciso e la forza simbolica del colore puro, reso un mezzo espressivo intensamente emozionale, ci restituisce una visione colma di pathos interiore.
MASSIMO ROMANI Frequenta prima il Liceo Artistico Statale di Novara e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano con Luciano Fabro. Espone in Italia e all'estero dal 1986.
E’ stato insignito delle Onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2007 e nel 2011 quella di Ufficiale. Oltre a numerose collezioni private sue opere sono conservate in alcuni spazi pubblici: Museo dei Lumi, Casale Monferrato; Archivio di Stato, Novara; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Silistra (Bulgaria); Pinacoteca di Villa Soranzo, Varallo Pombia (NO); Collezione d’Arte Contemporanea Comune di Monteciccardo (PU); Casa Museo Sartori, Mantova; Biblioteca Civica, Vigevano.
MICHAEL ROTONDI Dopo anni di militanza tra fanzine, musica, live, djing, copertine per gruppi autoprodotti, t-shirt e manifesti, fa mostre fra l’Italia e l’estero tra cui una residenza a Mumbai per Laguna Art Prize, la Biennale di Praga per Flash Art, il Premio Cairo al Palazzo Reale di Milano e una personale pubblica organizzata da Area/B (Milano) a Napoli, su tre spazi, dove ne producono un libro dal titolo “ Ca piogg’ dint’ ‘o cor”, disponibile dappertutto.
GIOVANNI SESIA Grazie a queste opere, percepiamo che siamo figli degli anni Sessanta e del suo surplus produttivo che ci porta tutti i giorni al consumo e allo spreco di qualsiasi tipo di risorsa. Gli oggetti a noi contemporanei durano poco: da qualche minuto al massimo fino a qualche anno. Il loro invecchiamento è quasi immediato. L’artista, quindi, è riuscito, partendo da una riflessione sull’arte del passato, a scovare i germi della nostra grama contemporaneità e ci porta a riflettere sulle nostre miserie.
