Showcases Gallery è lieta di presentare, assieme all’associazione “Fan
Page Marco Cingolani”, la mostra “Paparazzo”.
“Fan Page Marco Cingolani” è stata creata dal
giovane collezionista Marco Romanelli per divulgare e sostenere l’arte di Marco
Cingolani e si va costituendo come archivio di fotografie, cataloghi ed altro
materiale dedicato o prodotto dall’artista. In questo caso, dopo aver avuto
l’assenso del maestro, espone una serie di foto ritoccate della serie
“Paparazzo” ispirata al mitico fotografo di gossip immortalato nel film “la
Dolce vita” di Federico Fellini. L’artista Marco Cingolani si traveste da
fotoreporter e traccia su foto vintage i suoi segni e i suoi personaggi,
immergendosi nella scena modificandola con ironia e “gioia di vivere”. In galleria si snoda un percorso visivo tra il
passato vintage e il presente di scritte che sovvertono la linearità temporale,
quindi Mino Reitano diventa Fedez, Panatta si trasforma in Sinner, un playboy
in camicia bianca diventa Elon Musk. Una mostra leggera e profonda nello stesso
tempo, perché con semplicità affronta le tematiche della fama, dell’esposizione
mediatica e del tramonto delle star e delle celebrità.
Marco Cingolani Dopo aver partecipato a numerose
mostre collettive tra cui Una scena emergente (1991, Museo Pecci, Prato) e Due
o tre cose che so di loro (1998, PAC, Milano), gli vengono dedicate importanti
mostre antologiche presso prestigiose istituzioni pubbliche quali Palazzo
Strozzi a Firenze e Promotrice delle Belle Arti di Torino. Partecipa a novembre
2006 alla rassegna collettiva “Senza famiglia”, nel Palazzo della Promotrice
delle Belle Arti di Torino. Nel 2007 Cingolani riceve un'ulteriore
consacrazione: la Galleria Emilio Mazzoli ospita la mostra dal titolo “Di che
colore sono?” in cui vengono presentate le riflessioni pittoriche sul colore
del Potere e dei suoi travestimenti. L’arte di Cingolani è sempre stata affascinata dal
passaggio da cronaca a storia e viceversa; anche in questo caso vengono
contestualizzati in scenari fortemente simbolici i caschi blu dell’ONU, l’urna
rossa che contiene le schede elettorali, i segmenti multicolore dei grafici di
Wall Street, le divise militari e le bandiere di partito. Nel 2009 un ritorno alle origini per Marco
Cingolani, spesso autore di opere dichiaratamente ispirate al tema religioso.
In particolare, per questa occasione espositiva dal titolo Percorsi della Fede
l’artista ha concentrato l’attenzione sulle apparizioni mariane che hanno
contrassegnato gli ultimi due secoli: Lourdes e Fatima. Nello stesso anno una
mostra a Lucca al Museo nazionale di Villa Guinigi, lo affianca ad alcuni tra i
principali artisti italiani delle ultime due generazioni; dai maestri
universalmente riconosciuti e celebrati, presenti nei principali musei
internazionali come Mimmo Paladino, Sandro Chia, Salvo, Sempre nel 2009 viene
invitato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Esponendo tre enormi
opere. Giacinto di Pietrantonio lo invita l’anno successivo, il 2010 al PAC,
Padiglione d’arte contemporanea a Milano, per la mostra collettiva “Ibrido”, a
fianco di Jan Fabre, Gilbert&George, Charles Avery, Damien Hirst, Piotr
Uklanski e altri grandi della scena internazionale. Per i suoi 50 anni, nel
2011, la città di Como gli dedica un’antologica in tre sedi istituzionali
Broletto, Pinacoteca Civica, Biblioteca Comunale. Il 2012 è l’anno de “Il Belpaese dell’arte”, alla
Gamec di Bergamo, in compagnia di Elmgreen&Dragset, Sislej Xhafa, Alighiero
Boetti, Maurizio Cattelan, Salvo e molti altri volti noti dell’arte.Nel 2018
Cingolani ha presentato la mostra personale Lupercalia aujourd’hui al Museo
d’Arte Contemporanea Renato Guttuso di Bagheria. Nel 2021 espone un ciclo di
opere dedicate alla figura del mercante e del ruolo di quest’ultimo nella
storia, “Il Mercante di terre rare”, personale curata da Marco Bazzini,
tenutasi nella sede milanese della Galleria Gaburro. Nel 2022 espone un solo
show alla fiera di Bologna nella sezione “pittura XXI secolo” e quindi presso
la galleria Thomas Brambilla di Bergamo. Si è da poco conclusa una grande e particolare
mostra dedicata allo studio dell’artista “Atelier du peintre”, nella quale l’artista
a trasportato parte del suo studio negli spazi della galleria Gaburro di Milano
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