Vittorio Valente che ha iniziato la sua
carriera artistica negli anni ’80 e vanta numerosissime apparizioni in gallerie
e musei, ha sviluppato un percorso artistico e creativo estremamente personale
ed originale che negli anni si è sviluppato all’interno del confine di indagine
del rapporto tra arte e scienza.
Con coerenza di percorso e di analisi
ha concretizzato la sua visione artistica rappresentando il rapporto tra
scienza, percezione ed arte e partendo dalle continue scissioni delle strutture
cellulari che generano l’evoluzione dell’universo, ha creato opere artistiche
minimali, sculture sensoriali, “dermascheletri” e “griglie” di materia e di
colore. La sua ricerca e la sua poetica non vertono sulla figurazione, ma nella
messa a fuoco dell’infinitesimale, nella struttura organica della vita e nella
narrazione della potenza creativa intrinseca nella mutazione.
Valente con sguardo attento ed
indagatore coinvolge lo spettatore in questo viaggio artistico emozionale
all’interno della materia, del colore e dell’esperienza tattile. Le sue opere,
che siano quadri o sculture sono la sintesi della tridimensionalità della
materia stessa, sono morbide al tatto e grazie all’utilizzo del silicone
assumono forme e pigmentazioni completamente nuove.
L’artista nella sua lunga carriera ha
condotto una ricerca tecnica importante nell’utilizzo del silicone che è
diventato lo strumento realizzativo ed espressivo delle sue opere, sia che si
presentino sottoforma di monocromi, sia, grazie alla miscelazione con pigmenti,
che creino nuove tonalità cromatiche.
La materia e il colore non sono però il
suo fine, ma il suo mezzo espressivo che gli consente di parlarci di contrasti:
di indagare la “morbidezza” della materia e la “durezza” della “duttilità”.
Le sue “punte molli” presenti in
diverse opere, ci riportano di fatto in una dimensione ancestrale organica
originale e le sue “griglie”, che si ispirano alle catene del DNA, colorate,
riflettenti, morbide, delineano la logica di un’idea di progettazione artistica
unitaria.
Importanti artisticamente e come
riflessione di pensiero, sono suoi “guerrieri silenziosi” e la serie di opere
denominate “virus installati” in cui l’artista riveste oggetti di uso
quotidiano con un “dermascheletro”, che di fatto li lascia intravvedere allo
spettatore, ma allo stesso tempo li sottrae al suo utilizzo e alla dimensione
del reale.
Vittorio Valente che è uno degli
artisti firmatari e fondatori del movimento/azione Cracking Art, partendo da
una rappresentazione nelle sue opere della vita organica, è riuscito nel suo
percorso artistico a giungere a una riflessione sintetica sul deterioramento
culturale e sociale, sulla potenzialità della trasformazione come elemento
induttivo di sviluppo e sull’equilibrio di elementi/strutture potenzialmente
instabili.
BIOGRAFIA:
Vittorio Valente ha iniziato l’attività
artistica nel 1986 occupandosi del rapporto arte-scienza, spaziando tra
cinematografia e letteratura. Supportato in questa ricerca dall’uso del
silicone, ha sperimentato nell’arco di trent’ anni la duttilità di questo
materiale, apparentemente statico, da cui ha ottenuto forme e pigmentazioni
assolutamente nuove In chiave di ricerca sulla connessione e sulla trasmissione
d’informazione vanno le “evocazioni” che realizza nel ’90 e nel ’91 con il
gruppo “Arte come evocazione” curato da Miriam Cristaldi e guidato da Claudio
Costa. Nel 1993 è tra i fondatori con Omar Ronda, Renzo Nucara, Marco Veronese,
Alex Angi e Carlo Rizzetti del movimento CRACKING ART. Catalogo a cura di
Tommaso Trini con testi di Luca Beatrice e Luigi Spina. Modella forme plastiche
tridimensionali anche quando sceglie la tela come supporto trasformandola in
altorilievi solo apparentemente duri e aguzzi. Le sue opere esigono un
approccio multisensoriale; le superfici dermatiche non rifiutano di essere
toccate. Unendo al materiale artificiale pigmenti ad olio ottiene nuove
tonalità cromatiche che lo portano, soprattutto nelle opere più recenti, a
soluzioni monocromatiche: rosso, giallo e gli assoluti bianco e nero. Negli
ultimi lavori si orienta verso una maggiore sintesi, astrazione e ritmo.